Cittadinanza italiana dopo i 18 anni fino ai 19 per i nati in Italia, ecco cosa occorre sapere
I figli di cittadini stranieri nati in Italia, al diciottesimo anno possono presentare domanda per la cittadinanza italiana senza dover rinunciare al loro passaporto originario.
Mentre la modifica della legge sulla cittadinanza italiana è ferma in Senato e non sappiamo ancora quando possa riprendere la sua discussione in Parlamento, rimane comunque attiva la norma che permette ai figli di cittadini stranieri nati in Italia di richiedere la nostra cittadinanza al compimento del diciottesimo anno di età.
Il diretto interessato dovrà dimostrare di essere effettivamente nato in Italia, anche se da due cittadini stranieri, avere un titolo di soggiorno valido per il nostro Paese e avere altresì la residenza legale in Italia senza nessuna interruzione fino al compimento della maggiore età oltre alla regolare iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza.
La modifica dello Ius Soli è ancora lontana dall’essere approvata, ma intanto già adesso i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, in base alla Legge 91 del 5 febbraio 1992 hanno il diritto di poter diventare cittadini italiani fino al compimento dei 19 anni, semplicemente presentando una spontanea dichiarazione di volontà all’Ufficio di Stato Civile del proprio comune di residenza.
Ma chi può presentare questa domanda per la cittadinanza?
Come illustrato sopra l’interessato dovrà essere un possesso di una serie di requisiti obbligatori come la nascita in Italia da genitori stranieri, il possesso di un valido permesso di soggiorno nel nostro Paese, la residenza legale in Italia senza interruzioni fino al compimento della maggiore età oltre all’iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza.
Obbligo di informativa in capo ai comuni di residenza
Non tutti sono tenuti a conoscere esattamente come funziona la domanda per la cittadinanza italiana al diciottesimo anno d’età.
la Legge 98/2013 ha imposto ai Comune di residenza l’obbligo di informare i cittadini stranieri (quindi gli aventi diritto) nei sei mesi precedenti al raggiungimento della maggiore età della possibilità di richiedere la cittadinanza italiana entro il compimento del diciannovesimo anno d’età.
In caso di mancata comunicazione, ovviamente ove dimostrabile, la legge prevede che la richiesta possa essere effettuata anche dopo i 19 anni.
Interruzione o “buchi” nella residenza
E in base alle stessa norma del 2013 non sono considerati imputabili ai fini della dimostrazione della residenza legale ininterrotta eventuali inadempimenti che possano essere collegati ai genitori dell’avente diritto, come il fatto di averlo mai iscritto alla nostra anagrafe o di averlo fatto in ritardo.
Infatti il possesso del requisito che certifica la residenza ininterrotta potrà anche essere dimostrato con altra documentazione idonea come ad esempio i certificati scolastici o quelli medici riconducibili direttamente a chi presenta la richiesta.
Quali vantaggi derivano per i diciottenni stranieri che richiedono e ottengono la cittadinanza italiana ?
La condizione di cittadino italiano permetterà ai ragazzi nati e cresciuti in Italia di accedere liberamente a tutti i diritti civili e politici che spettano ai coetanei italiani, come l’iscrizione alle liste elettorali e quindi la possibilità di votare, la piena libertà di movimento in tutti i Paesi dell’Unione Europea, nonché l’accesso a tutti i concorsi pubblici e quindi la possibilità di lavorare per gli enti pubblici.
Ricordiamo che la legge italiana consente la doppia cittadinanza e quindi non è necessario rinunciare a quella del Paese di origine così come ai diritti che ne derivano.
Però alcune nazioni, diversamente dall’Italia, non permettono il mantenimento della cittadinanza precedente una volta che si entra in possesso di un’altra.
Ecco perché tutti coloro che fossero interessati a non perdere la cittadinanza del Paese di origine dovranno informarsi presso il loro Consolato.
Infine la presentazione della dichiarazione di volontà di acquisto della cittadinanza prevede comunque il pagamento di un contributo pari a 250 euro.
Riforma Salvini
Per gli stranieri nati in Italia nulla è cambiato con la Riforma Salvini del 5 ottobre 2018, solamente l’importo del contributo di cittadinanza.
Recentemente si è richiamata la necessità di riflettere sulla possibilità di introdurre lo Ius Soli o Ius culturae dopo un periodo di integrazione concreta (questo dopo la concessione della cittadinanza per meriti speciali al ragazzo straniero Rahmi). Il progetto di legge però è naufragato con la caduta del Governo Draghi.
Giurisprudenza 2022 tribunale di Roma, entro i 19 anni la presentazione dell’istanza mentre è possibile integrare la documentazione anche dopo
Ottenere la cittadinanza italiana a 18 anni per i cittadini stranieri è più semplice, grazie alla recente ordinanza del Tribunale civile di Roma di luglio 2022.
Il tribunale civile di Roma ha infatti deciso che la cittadinanza italiana a 18 anni si può ottenere semplicemente facendo domanda (prima del compimento dei 19 anni) anche senza presentare la documentazione ulteriore richiesta dal Comune. In altre parole: basta che la domanda sia presentata al comune entro il 19esimo anno e non anche che entro questa data sia presentato il resto della documentazione eventualmente richiesta dal comune.
Nel caso di specie, una cittadina apolide aveva chiesto la cittadinanza italiana entro il 19esimo anno di età, ma entro lo stesso termine non aveva depositato presso il comune di Roma (dove aveva fatto domanda) anche il resto della documentazione ovvero la copia del permesso di soggiorno.
Per questo motivo il Comune di Roma non aveva riconosciuto la cittadinanza italiana alla richiedente, appunto perché non aveva depositato il resto della documentazione richiesta, limitandosi a fare domanda.
Per essere precisi nel caso di specie la ricorrente aveva depositato al Comune la copia del permesso di soggiorno un mese dopo la formalizzazione della domanda, a causa di ritardi dovuti alla questura.
Vedendosi rifiutata la cittadinanza, la donna aveva quindi fatto ricorso a degli avvocati. La pronuncia del Tribunale di Roma ha infatti ritenuto che la cittadinanza italiana in questi casi dovesse essere riconosciuta sulla base di ciò che la ricorrente aveva presentato (e anche quelli presentati a seguito del 19esimo anno di età).
Secondo il Tribunale, solo al termine dell’istruttoria il comune avrebbe dovuto valutare se c’erano o meno i requisiti per la richiesta della cittadinanza italiana per la donna.
In poche parole quello che il Tribunale di Roma ha deciso è che la domanda di cittadinanza italiana va valutata sulla base della domanda posta dal soggetto richiedente entro il termine previsto dalla legge (legge 91 del 1992, art. 4 comma 2, richiesta prima del 19esimo anno di età), e il richiedente stesso può dopo detto termine depositare anche la restante documentazione.
Quindi: entro il 19esimo anno l’interessato deve fare istanza di cittadinanza italiana, ben potendo anche successivamente a questo termine depositare il resto della documentazione per la richiesta di cittadinanza italiana anche dopo il compimento del 19esimo anno d’età.
Solo al termine dell’istruttoria il comune può valutare se eventualmente manchi qualcosa.
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