Cittadinanza italiana in 4 anni, obblighi fiscali e reddito, il decreto legge Salvini riforma la legge di cittadinanza

Matteo Salvini riforma cittadinanza

La nuova cittadinanza italiana concessa in 4 anni

Il decreto legge salvini entrato in vigore prolunga da 24 mesi a 48 mesi il termine per la conclusione dei procedimenti sia di concessione della cittadinanza per residenza sia per quelli di cittadinanza per matrimonio.

Obbligo di pagamento delle tasse e obblighi fiscali, reddito, incensuratezza anche dei familiari

La bozza iniziale del decreto salvini richiedeva requisiti molto stringenti per essere meritevole della concessione della cittadinanza : (1) attesa come termine massimo di conclusione delle pratiche in 4 anni (2) nessun procedimento penale (3) incensuratezza anche dei familiari conviventi (4) assenza pericolosità sociale (5) condotta irreprensibile (6) reddito almeno pari all’assegno sociale (7) pagamento delle tasse e obblighi fiscali.

Il decreto legge successivamente è stato modificato eliminando i punti 3,4,5,6,7.

Il nuovo decreto Salvini si applicherà anche alle domande di cittadinanza già presentate ?

SI ! Le nuove regole sul termine di definizione dei procedimenti in quarantotto mesi (4 anni) dalla data di presentazione della domanda si applicano anche ai procedimenti di conferimento della cittadinanza in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto legge.

Quando entrerà in vigore il decreto salvini sulla cittadinanza e immigrazione ?

Il titolare del Viminale al termine della Conferenza ministeriale europea su sicurezza e immigrazione che si è tenuta oggi 14 settembre 2018 nella capitale Austriaca ha precisato che la prossima settimana (quindi dal 17 al 22 settembre 2018) il decreto legge sarà portato in Consiglio dei ministri.

Il decreto migranti andrà di pari passo con il decreto legge sicurezza e approderà la prossima settimana nel Consiglio dei ministri, così come ribadito da Matteo Salvini.

Trecentomila pratiche di cittadinanza in istruttoria

Il decreto sicurezza Salvini reca una riforma incisiva in materia di cittadinanza italiana, resa necessaria ed urgente per assicurare l’accurato svolgimento delle istanze di riconoscimento e concessione della cittadinanza in continuo aumento.

In conseguenza della crescita della presenza straniera in Italia: attualmente sono in istruttoria presso il Ministero dell’interno circa 300mila richieste di cittadinanza.

Tali richieste sono sottoposte a uno “screening” divenuto via via più stringente e accurato, in quanto basato sul contributo informativo, tra l’altro, delle autorità di pubblica sicurezza, degli organismi di sicurezza e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale .

Terrorismo, dinieghi della cittadinanze e contenzioso

Un’istruttoria così delicata e articolata richiede la massima accuratezza anche in ragione dell’accresciuta minaccia terroristica internazionale e dei preoccupanti fenomeni di contraffazione dei documenti dei Paesi d’origine prodotti dai richiedenti.

Ne sono riprova il costante aumento del numero dei dinieghi di cittadinanza, che nel primo semestre del 2018 hanno già raggiunto il 60% del totale dello scorso anno e l’ enorme mole di contenzioso (oltre quattromilacinquecento ricorsi in materia di cittadinanza pendenti).

Appare quindi opportuno garantire il corretto ed efficace svolgimento delle procedure anche a tutela dei richiedenti che hanno effettivamente titolo all’inserimento nella comunità nazionale.

Necessità di allungare i tempi della cittadinanza

A tal fine da un lato si delinea espressamente l’articolata attività istruttoria sottesa all’esercizio dell’ampia discrezionalità amministrativa che caratterizza il procedimento di concessione della cittadinanza per naturalizzazione, dall’altro si prevede un allungamento dei termini per la definizione dei procedimenti, non più adeguati alle mutate dimensioni e caratteristiche del fenomeno.

Questo tanto per la concessione della cittadinanza per naturalizzazione (ex art. 9 legge 91/1992) quanto per l’attribuzione della cittadinanza iure matrimoni(ex art. 5 legge 91/1992) , tenendo presente che, in quest’ultimo caso il decorso infruttuoso dei due anni attualmente previsti comporta la formazione di silenzio-assenso sulla richiesta di cittadinanza.

Dopo l’articolo 9-bis legge 5 febbraio 1992, n.91 è aggiunto il seguente: “Art 9- ter. 1. Il termine di definizione dei procedimenti di cui agli arti. 5 e 9 è di quarantotto mesi dalla data di presentazione della domanda.”;

Istituto della revoca della cittadinanza

Sempre in tema di cittadinanza, si introduce l’istituto della revoca della cittadinanza italiana concessa ai cittadini stranieri (quindi non sarà possibile la revoca dello ius civitatis per i cittadini per nascita) che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale, avendo riportato condanne per gravi reati commessi con finalità di terrorismo o eversione.

Chiara la finalità di permettere l’espulsione di terroristi e foreign fighters.

L’intervento normativo che mira a consentirne l’allontanamento dal territorio nazionale, altrimenti precluso dall’acquisizione dello status di cittadino italiano, si rende necessario ed urgente nell’ambito delle politiche di prevenzione della minaccia terroristica anche connessa al fenomeno dei cd. foreign fighters.

Art. 10-bis

1. La cittadinanza italiana è revocata quando lo straniero o l’apolide a cui è stata concessa è condannato con sentenza di primo grado confermata in appello per i reati previsti dall’articolo 407, comma 2, lettera a), n. 4), del codice di procedura penale, nonché per i reati di cui agli articoli 270-ter e 270-quinquies.2, del codice penale.

2. La revoca della cittadinanza è adottata con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno.

Modifiche della cittadinanza iure sanguinis

L’intervento normativo incide poi sul riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis, che attualmente opera senza limiti di generazione, e che negli ultimi anni ha determinato un incremento esponenziale di domande.

Con il presente decreto si limita la trasmissione della cittadinanza ai discendenti in linea retta di secondo grado che possono documentare lo status civitatis italiano del loro ascendente.

notifica cittadinanza italiana

notifica cittadinanza italiana

In tal modo si allinea la normativa italiana a quella della maggioranza delle legislazioni europee, che prevedono limiti alla trasmissibilità iure sanguinis (ad es. Germania, Spagna, Finlandia, Portogallo), anche in considerazione della dimensione sovranazionale del riconoscimento della cittadinanza italiana che determina automaticamente l’acquisizione anche di quella europea.

Su questo punto l’attuale sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo ha recentemente comunicato su facebook di aver convinto il titolare del Viminale a rivedere questo punto del decretoèimmigrazione e pertanto non ci saranno limitazione alla trasmissione ius sanguinis.

Contestualmente si provvede a colmare le lacune normative residue in applicazione del principio costituzionale di parità tra uomo e donna, cancellando il trattamento discriminatorio che aveva colpito le donne avevano perduto la cittadinanza avendo contratto matrimonio con un cittadino straniero, in virtù di disposizioni della legge n. 555/1912 censurate dalla Corte Costituzionale (sentenze n. 87  del 1975 e n. 30 del 1983).

Le disposizioni del presente decreto mirano infatti ad estendere gli effetti della pronuncia di incostituzionalità anche alle donne che l’hanno perduta in conseguenza del matrimonio contratto prima dell’entrata in vigore della Carta Costituzionale nonché ai figli nati prima di tale data.

Bozza sulla riforma della cittadinanza Salvini :

articolo 13 decreto legge Salvini – cittadinanza riforma

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    Avv. Angelo Massaro
    Avvocato esperto in problematiche dell'immigrazione e diritto di cittadinanza

    1 Comment on "Cittadinanza italiana in 4 anni, obblighi fiscali e reddito, il decreto legge Salvini riforma la legge di cittadinanza"

    1. Sukhkiran Sehmby | 18 Settembre 2018 at 3:57 |

      Voglio solo sapere se questa legge sarà approvata, è efficace per quelle persone che hanno già fatto la richiesta cittadinanza italiana in 2016 o 2017

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