Cittadinanza lombarda e sport

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Lombardia, cittadinanza speciale per fare sport

Una legge regionale del 2014 prevede che per accedere ai contributi destinati all’avviamento allo sport dei ragazzini serve essere residenti in regione da almeno cinque anni. E scoppia la polemica

Mentre in Parlamento la votazione sul disegno di legge per modificare la cittadinanza italiana è arrivata alla sua fase decisiva, in Lombardia nasce la ‘cittadinanza lombarda’ nel mondo dello sport, necessaria per accedere ai contributi regionali della Dote sport.

Infatti la legge regionale, istituita nel 2014, prevede l’erogazione di un contributo per permettere ai nuclei familiari in condizioni economiche meno favorevoli di avviare comunque i propri figli allo sport, per una cifra complessiva pari a 1,7 milioni di euro. Ma ora si scopre che per accedere al finanziamento è necessario che “almeno uno dei due genitori, o tutore, sia residente in Lombardia da non meno di cinque anni”, come si legge nel testo.

Quindi chiunque voglia finanziare in questo modo l’attività sportiva dei figli dovrà farsi rilasciare un certificato che in realtà non esiste, cioè quello della residenza lombarda. E così vengono toccate indistintamente le famiglie degli stranieri ma anche quelle degli italiani che se negli anni precedenti hanno vissuto, per scelta o per necessità, in regioni diverse dalla Lombardia non potranno mai avere accesso a quei finanziamenti.

La norma viene difesa dall’assessore regionale allo Sport, Antonio Rossi, che pure ha un passato da grandissimo atleta visto che nella canoa ha vinto ori olimpici ad Atlanta e Sidney: “Dobbiamo comunque considerare che si tratta del primo anno di sperimentazione e se verificassimo come ci sia qualche elemento che rende difficile l’accesso alle famiglie, si potrà rivedere il tema del requisito di residenza”.

Assolutamente contrarie invece le opposizioni, come si capisce ad esempi dalle parole del consigliere regionale Pd, Fabio Pizzul: “Il progetto della Dote sport nasce in seguito alla legge di riordino dello sport in Lombardia ed è caratterizzato principalmente per la volontà della Lega di introdurre il paletto dei cinque anni della residenza lombarda”. Come a dire che sarà battaglia aperta in nome del diritto di tutti a praticare sport liberamente nel territorio della Lombardia.

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    Sonia Paolin
    Web Writer, articolista e scrittrice di cittadinanza italiana