Riforma cittadinanza, anche in Portogallo dibattito acceso
In Portogallo attualmente vige un sistema misto tra ‘ius soli‘ e ‘ius sanguinis‘ per i cittadini stranieri, ma diversi partiti vorrebbero una legge più permissiva.
Il dibattito per le modifiche delle leggi che regolano la cittadinanza non è aperto soltanto in Italia come dimostra l’esempio concreto del Portogallo. Il 12 giugno 2017 infatti in parlamento a Lisbona è cominciata la discussione su una possibile nuova legge che ampli la possibilità di ottenere la cittadinanza portoghese, oggi regolamentata a seconda di casi specifici dallo ‘ius soli‘ (quindi in base al luogo di nascita) oppure dallo ‘ius sanguinis’ (cioè per discendenza).
La riforma del passaporto portoghese
La legge della nazionalità attualmente in vigore su tutto il territorio portoghese è relativamente fresca perché risale al 2006 ma nel frattempo molto in Europa è cambiato.
Così su proposta di alcuni partiti di centrosinistra e sinistra l’idea è quella di snellire le procedure per il riconoscimento della cittadinanza destinata agli stranieri nati sul territorio portoghese.
Un progetto che però fin da subito ha incontrato l’opposizione sia del Centro Democrático e Social – Partido Popular che del Bloco de Esquerda, partiti di estrema destra e sinistra che possono contare su 37 seggi dei 230 totali in Parlamento.
Ma come funziona oggi l’attribuzione della cittadinanza portoghese per i cittadini stranieri ?
Viene riconosciuta sia ai figli di cittadini portoghesi (quindi in base allo ‘ius sanguinis‘) sia agli immigrati di seconda o terza generazione con l’applicazione dello ‘ius soli‘ con regole che però nei due casi sono diverse.
In particolare, per i discendenti di cittadini portoghesi nati però all’estero è sufficiente dichiarare la volontà di voler essere riconosciuti come cittadini portoghesi e così si viene automaticamente iscritti nei registri di nascita nazionali.
Invece per i figli di stranieri nati però in Portogallo il riconoscimento della cittadinanza ha maggiori paletti, con la sola eccezione dei casi che coinvolgono persone prive di qualsiasi altra cittadinanza in quanto figli di genitori ignoti o apolidi, oppure di immigrati di terza generazione, cioè figli di stranieri nati a loro volta in Portogallo.
Per tutti gli altri stranieri nati sul territorio portoghese sono necessari tre requisiti: uno dei genitori deve essere residente in Portogallo da almeno cinque anni, questo genitore non deve essere in Portogallo perché impiegato in un servizio per il suo Paese di origine come succede con il personale diplomatico e ancora il minorenne deve dichiarare la sua volontà di diventare cittadino portoghese.
Portogallo : il progetto di riforma della cittadinanza
La riforma proposta dai partiti di centrosinistra e sinistra moderata prevederebbe nel caso dello ‘ius soli’ un allentamento delle norme rappresentato da minori paletti burocratici per il riconoscimento della cittadinanza, ma il dibattito è aperto e molto acceso.
In particolare il Bloco de Esquerda giudica insufficienti i decreti di semplificazione presentati in parlamento da chi vorrebbe far passare il cambio della legge, proponendo al contrario l’introduzione della cittadinanza automatica per tutti i cittadini nati sul territorio portoghese.
Invece il Centro Democrático e Social – Partido Popular ritiene semplicemente che questa riforma vada contro la tradizione portoghese e contro quello che altri stati stanno decidendo di fare in questa delicata fase internazionale in Europa.
Quadro normativo attuale in Portogallo
Acquisizione automatica della cittadinanza alla nascita
Secondo la legge sulla nazionalità, le seguenti persone acquisiscono la cittadinanza alla nascita ex lege attraverso ius sanguinis:
A) figlio di un portoghese (madre o padre) che è nato sul territorio portoghese (articolo 1, paragrafo 1, lettera a) ;
B) il figlio di un portoghese (madre o padre) che è nato all’estero, se il genitore serviva lo Stato portoghese (articolo 1, paragrafo 1, lettera b).
La legge prevede anche l’acquisizione ex lege della cittadinanza alla nascita tramite ius soli
In primo luogo, ciò vale nel caso tradizionale di coloro che sono nati sul territorio portoghese e che non hanno alcuna altra cittadinanza (articolo 1, paragrafo 1, lettera f).
In secondo luogo, la riforma del 2006 ha introdotto un nuovo modo di acquisizione ex lege di cittadinanza alla nascita, che dà rilevanza al principio ius soli.
Si tratta degli immigrati della terza generazione (doppio ius soli) (articolo 1, paragrafo 1, lettera d)).
Si tratta di un’acquisizione automatica (ex lege) e richiede solo che uno dei genitori è nato nel territorio portoghese e che tale genitore risiede lì al momento della nascita del bambino, indipendentemente dal possesso di un permesso legale.
Una donna di cittadinanza brasiliana, sposata con un cittadino portoghese , ha vissuto con il marito in Portogallo per cinque anni , è stata abbandonata dal marito , ma non è mai stato attuato il divorzio .
Può chiedere la cittadinanza portoghese , pur vivendo la donna ora in Italia, essendo il matrimonio ancora valido ?
Grazie per la risposta che vorrete darmi