Come mandare una diffida per cittadinanza
Il percorso per richiedere la cittadinanza può essere lungo, ma lo straniero ha a disposizione alcuni mezzi per sollecitare il Ministero dell’Interno e richiedere la conclusione della sua pratica, mettendosi così in moto perché la burocrazia non allunghi esponenzialmente i termini per ottenere la cittadinanza.
Secondo il Decreto Presidenziale 362/1994, dal momento esatto in cui viene richiesta la cittadinanza, le autorità competenti hanno a disposizione 2 anni (prorogabili fino a 3) per concludere la pratica di nazionalità italiana e, infine, per decidere se accogliere la richiesta o se rigettarla.
Ma che cosa succede se, trascorsi questi quarantotto mesi – vale a dire quattro anni – la Pubblica Amministrazione non ha ancora dato una risposta a colui che chiede la cittadinanza ?
Cosa fare se, sull’apposito portale, si legge che la propria pratica è ancora in fase di istruttoria o valutazione?
Lo straniero, a questo punto, non dovrebbe semplicemente confidare nell’adempimento e nella puntualità della Pubblica Amministrazione (che può impiegare anni a decidere), ma al contrario attivarsi per diffidare la definizione della pratica.
Purtroppo infatti spesso la burocrazia si intoppa e spetta all’interessato cercare di velocizzare i tempi della cittadinanza.
Secondo la legge, a questo punto l’interessato può inviare una diffida o una lettera di sollecito all’autorità per chiedere che la sua pratica venga conclusa.
La lettera di sollecito per la cittadinanza
La lettera di sollecito non richiede forme particolari e non deve neppure essere necessariamente inviata per mezzo di un avvocato.
La lettera va inviata per mezzo raccomandata o su pec del Ministero dell’Interno e non deve essere corredata da spiegazioni, ma semplicemente contenere il nominativo del richiedente e il motivo per cui si chiede la cittadinanza.
Online si trovano diversi moduli o lettere dal contenuto preimpostato che vanno integrate coi dati del richiedente e quindi vanno inviate all’autorità responsabile per sollecitare la definizione del procedimento.
Un esempio di modulo di sollecito è il seguente (da modificare in 2 anni , prorogabili a 3 anni) :
Non sempre, però, questo è il modo migliore di agire. Infatti – nonostante secondo la legge il semplice sollecito che rileva che l’Amministrazione ha superato i 2 anni (prima 48 mesi) stabiliti nel D.P.R. dovrebbe essere sufficiente – non sempre avviene così.
Una semplice mail di sollecito o una anonima e comune diffida alla Pubblica Amministrazione non sortiscono quasi mai l’effetto sperato, vale a dire la definizione rapida della pratica in pendenza.
Bisogna quindi cercare di impostare la lettera di sollecito in modo più incisivo e per fare ciò, spesso è necessario rivolgersi ad un avvocato esperto di cittadinanze.
Come abbiamo detto, per l’invio della raccomandata non è necessario avvalersi di un legale, ma il nostro è un consiglio per poter realizzare un’azione più incisiva e sicuramente più utile.
Sarà l’avvocato, di volta in volta ed a seconda anche dei termini della questione, ad impostare una lettera più secca o più diplomatica, cercando quindi di giungere in modo rapido (e positivo) alla definizione della questione della cittadinanza.
La pratica di solletico
La cosiddetta ‘pratica di sollecito’ ha diversi scopi. Non solo quello di sollecitare la Pubblica Amministrazione e di stimolarla al compimento della pratica entro i termini che la legge ha stabilito (due anni per avere una risposta non sono certamente pochi!) ma anche quello di fare sì che la domanda di cittadinanza venga accolta.
Inutile, quindi, incalzare la Pubblica Amministrazione mantenendosi su un piano di scontro, senza essere collaborativi e diplomatici (come spesso solamente un avvocato sa essere).
Non bisogna dimenticare che si tratta di un campo nel quale ci si deve muovere molto delicatamente, perché è in gioco l’accoglimento o il diniego della richiesta di cittadinanza.
Bisogna quindi essere consapevoli della propria posizione anche quando si fa valere un proprio sacrosanto diritto, come appunto la richiesta che l’autorità adempia nel termine di legge.
In questo campo, la professionalità e l’esperienza di uno studio legale potrebbero anche fare la differenza fra un diniego o il tanto agognato accoglimento della cittadinanza italiana.
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Per informazioni potete compilare il modulo sottostante
Salve , volevo chiedere come fare per avere la cittadinanza più in fretta possibile, sono già trascorsi più di 730 giorni dalla richiesta per la cittadinanza, sul sito del ministero dell’interno e da un po’ di tempo che vedo scritto la solita frase “Gli accertamenti di competenza dell’Ufficio periferico sono stati avviati” aiuto per favore voglio sapere almeno quando sarà pronta, i miei titolari mi stanno stressando, grazie
Da circa una settimana sono scaduti i 48 mesi dall’inizio della mia pratica per la cittadinanza, quindi ora come ora dovrei procedere con la diffida al ministero. il mio attuale avvocato però al momento mi ha chiesto una cifra che non riesco a coprire, quindi mi sto informando in altri studi legali su quanto sarebbe il costo per procedere con la diffida.