Doppio cognome in Italia

Doppio cognome ai figli (materno e paterno): come funziona

Fine dell’automatismo del cognome paterno ai figli

Via l’automatismo del cognome paterno ai figli: in Italia si può mettere il doppio cognome ai propri figli, quello materno e quello paterno. Insomma, l’automatismo giuridico per cui ai figli va, se non diversamente specificato, il cognome del padre, sarebbe destinato a saltare.

La Corte Costituzionale apre alla possibilità (in realtà già presente, sebbene secondo una trafila non automatica) di attribuire ai figli il cognome materno, in aggiunta (o al posto) di quello paterno.

In particolare, la previsione prende le fila da quanto attualmente previsto dal Codice Civile, che all’art. 262 disciplina la materia e prevede che al figlio venga attribuito il cognome del genitore che per primo lo riconosce. In caso in cui il riconoscimento da parte dei genitori sia simultaneo (come spesso avviene), al figlio va attribuito il cognome paterno.

Questa norma civilistica prendeva le fila da un momento storico in cui il capofamiglia era tradizionalmente il padre: oggi però entrambi i coniugi hanno lo stesso peso, dal punto di vista giuridico, e di conseguenza la Corte Costituzionale si è domandata se questa disposizione, se questo automatismo del cognome paterno avesse ancora senso al giorno d’oggi.

Di conseguenza, ad aprile del 2022 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la disposizione che prevede l’automatismo dell’attribuzione del cognome del padre ai figli, nel matrimonio, ma anche fuori dal matrimonio o adottati.

Che cosa cambia quindi concretamente di conseguenza?

Cambia che i due possono decidere di dare ai figli il doppio cognome, o uno solo dei due cognomi, e comunque nell’ordine da essi deciso.

Ma la decisione di attribuire ai figli il cognome paterno non è certo un capriccio del legislatore, bensì ha delle solide motivazioni. Ovvero, garantire la paternità: perché se la maternità è sempre certa, la paternità non lo è.

Di conseguenza, l’attribuzione ai figli del cognome del padre era un plateale riconoscimento della sua paternità. Vediamo ora come era già possibile, dal 2016, attribuire (anche) il cognome materno al bambino.

Doppio cognome: non è una novità!

Nonostante sia stata sbandierata dai media come una novità assoluta e (addirittura) una pronuncia rivoluzionaria, la decisione della Corte Costituzionale non è affatto nuova. Il doppio cognome ai figli lo si può attribuire, in Italia, dal 2016.

La sentenza numero 286 del 21 dicembre 2016 da parte della Consulta ha intatti già giudicato illegittima la norma che impone l’automatica disposizione del cognome paterno ai figli. Ma non dimentichiamo che nel 1980 la scrittrice Iole Natoli aveva addirittura fatto causa al Ministero dell’Interno per la possibilità di attribuire il suo cognome alle figlie.

Attualmente è possibile attribuire il cognome della madre dopo quello del padre (mai solo quello della madre) e per farlo bisogna optare questa scelta (senza formalità, basta il mero accordo verbale) al momento della registrazione della nascita del figlio in Comune.

I due genitori devono essere d’accordo e questa norma vale per le coppie di fatto, sposate, anche per i figli adottivi ed anche per i bambini nati all’estero, purché da genitori italiani.

Quindi ad oggi per aggiungere il cognome materno bisogna motivare la richiesta (la giurisprudenza ha reso noto che fra le cause più tipiche di aggiunta del cognome materno vi sono quelle di un forte legame di affetto fra madre e figlio o l’appartenenza della madre ad una famiglia nota).

Oggi come oggi l’aggiunta del cognome della madre a quello del padre ha dei costi. In particolare, la Prefettura indica che è necessario avere 3 marche da bollo da 16 euro per poter dare al figlio il cognome della madre, in aggiunta a quella del padre.

L’aggiunta del cognome materno a quello del padre non ha alcuna conseguenza, dal punto di vista giuridico. Inoltre, il codice fiscale del minore resta comunque invariato anche se si aggiunge il cognome materno.

Cosa cambia col doppio cognome

Cosa cambia concretamente dopo la decisione della Corte Costituzionale?

Concretamente, per sapere cosa disporrà la legge bisognerà attendere l’intervento del Parlamento. In sostanza infatti la Consulta dichiara l’illegittimità della legge ma spetta poi all’organo legislativo disporre i mutamenti necessari nella normativa.

La Consulta ha semplicemente deciso che la norma civilistica attuale, che prevede che ai figli nati nel matrimonio sia dato il cognome paterno automaticamente, non è legittima.

Il che significa che il legislatore dovrà rimettere mano alla legge e cambiarla, consentendo che i genitori possano scegliere l’ordine dei cognomi (se intendono dare il cognome del padre e della madre) oppure possono scegliere di dare solo il cognome del padre o della madre.

E che cosa succede se i due non scelgono nulla?

In questo caso, si attribuisce automaticamente il cognome di entrambi i genitori. Come abbiamo visto, comunque, dare due cognomi al figlio non cambia nulla (dal punto di vista giuridico) e neppure il codice fiscale del figlio cambia. Si tratta quindi, al massimo, di un mero gesto simbolico

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    Avv. Angelo Massaro
    Avvocato esperto in problematiche dell'immigrazione e diritto di cittadinanza

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