Gli stranieri regolari e perbene rischiano di non vedere la cittadinanza ? Il Ministro Salvini li rassicura così
La lettera di una giovane tunisina, da 15 anni residente in Italia e prossima ad ottenere la cittadinanza ha ottenuto risposta immediata da parte del ministro che spiega la situazione
Il Decreto Salvini rimanda le porte della cittadinanza italiana a molti stranieri, anche se onesti e regolari ?
Il dubbio permane e per questo c’è chi ha chiesto direttamente al Ministro dell’Interno una risposta temendo di rimanere fuori dai giochi nonostante avesse presentato domanda nei tempi prestabiliti.
Come ha fatto Refka Znaidi con una lettera aperta a Salvini che nelle ultime ore le ha anche risposto, rassicurandola.
Refka è una giovane tunisina d’origine ma che da una quindicina di anni vive in Italia. Qui ha completato tutto il suo ciclo di studi e finalmente ha anche potuto presentare domanda per la cittadinanza italiana, come ha fatto presente con una lettera pubblicata da ‘Il Corriere della Sera’.
La richiesta è stata presentata quasi due anni e mezzo fa, ma adesso le toccherà attendere ancora un anno e sette mesi prima di avere una risposta definitiva.
Questo rischia di tagliarla fuori da tutti i concorsi pubblici e di mortificare il suo sogni, quello di diventare un funzionario della Farnesina (cioè il nostro Ministero degli Esteri).
Una richiesta legittima, quella della donna, alla quale è arrivata anche una risposta dal titolare del Viminale in tempi molto brevi. Il ministro Salvini ha scelto la stessa strada, rispondendole con un’altra lettera sempre sulle pagine del maggiore quotidiano nazionale.
La notizia migliore per lei arriva subito :
“L’istanza ha avuto parere positivo, il decreto di concessione della cittadinanza è alla firma del presidente della Repubblica”
La pratica è stata quindi esaminata e la domanda ha ricevuto parere positivi, quindi manca ormai veramente poco perché Refka diventi italiana a tutti gli effetti.
Giusto la firma da parte del Presidente della Repubblica e arriveranno i documenti.
I quattro anni sono un termini massimo per concludere il procedimento
E così il leader della Lega, nonché vice premier, ne approfitta anche per alcune precisazioni: “Il termine dei 4 anni per la concessione della cittadinanza è il limite massimo per completare la procedura”
“Siamo stati costretti ad allungare i tempi per l’alto numero di domande (circa 300mila): fatichiamo a smaltirle anche peri numerosi casi di documenti contraffatti”.
“Lo dimostra sempre il caso della tunisina, visto che presentata la domanda di cittadinanza nel maggio 2016: non è scivolata nel 2020”
Complessivamente, solo nel 2018 tre domande su cinque sono state respinte ma ci sono anche 4.500 ricorsi pendenti e anche questa è una situazione da risolvere-
In ogni caso, come spiega il ministro, chi è in regola non ha nulla da temere e deve soltanto avere un po’ di pazienza in attesa che tutte le pratiche vengano esaminate dalle commissioni.
Guida a cura dello Studio Legale
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