Il calcio e lo sport si apre agli oriundi

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Il calcio e lo sport si apre agli oriundi

“Abbiamo vinto il Mondiale del 2006, riprende Tavecchio, facendo un testuale riferimento a Camoranesi, proprio al termine dell’incontro che si è tenuto a Fiumicino tra arbitri, dirigenti, allenatori e i vari capitani delle squadre di Serie A, e il ct Conte ha espresso la propria la libertà assoluta di poter convocare i calciatori di nazionalità italiana per giocare”
Il campionato non è falsato…“.

Il presidente della Figc, quindi, risponde con assoluta fermezza alle accuse rivolte dal Napoli Calcio dopo il pareggio conseguito contro l’Atalanta, viziato, secondo i partenopei, dall’errore dell’arbitro Calvarese nella rete dell’1-0 di Pinilla.

Dopo lo scandalo di Calciopoli, sottolinea Tavecchio al conclusione della riunione a Fiumicino tra arbitri, dirigenti, capitani e vari allenatori di Serie A, le regole sono state migliorate e le vecchie sostituite. Mentre prima i designatori venivano selezionati dal presidente federale, congiuntamente all’Aia, ora gli arbitri hanno piena autonomia. Era davvero insolito che la Federazione potesse decidere liberamente il designatore, si additavano a lui gli errori e ora si vuole ritornare al passato?

Secondo Tavecchio, presidente della Federcalcio: “Dobbiamo difendere il sistema arbitrale, lavorare parallelamente, le condizioni difficili di una fazione non aiutano a nessuno, siamo giunti nella fase decisiva più delicata del campionato”

“Ritengo che non sia proficuo che una squadra vada a trattare le condizioni dei tifosi appesi sulle tribune” afferma il presidente Tavecchio, facendo un chiaro riferimento alla contestazione subita dalla Roma sotto la Curva Sud dopo la sconfitta all’Olimpico contro la Fiorentina e la conseguente uscita dall’Europa League.

Chi è meno italiano di un cittadino con mamma e papà nati in Italia o uno straniero di seconda generazione che vive in Italia da molto tempo e possiede la cittadinanza?

La soluzione innovativa potrebbe giungere dalla proposta di legge Molea-Fossati del 2013 attraverso la cosiddetta Carta di Vicenza.

L’intento è semplice: prolungare le modalità di erogazione del primo tesseramento dei calciatori minori nati in Italia da genitori stranieri o a chi soggiorna qui da almeno 5 anni.

Tramite la Carta di Vicenza l’obiettivo è di realizzare una specie di ius soli sportivo, anche se solo in riferimento al tesseramento e non alla vera cittadinanza.

Potrebbe essere un primo tassello?
Aspettiamo!

About the Author

Stefano Parisi
web writer - articolista. Nato a Marino, attualmente studente universitario : cuore da sportivo, sia dentro che fuori dai campi, e testa da perfezionista. Iscritto alla facoltà di "Ingegneria" di Roma Tor Vergata : una grande passione, la scrittura.