Iscrizione anagrafica degli stranieri e anni necessari per presentare la domanda di cittadinanza italiana
Per poter esercitare il diritto di residenza (ai fini della tempistica decennale della cittadinanza italiana) è necessario effettuare l’iscrizione anagrafica, che è anche prodromica all’esercizio di una serie di diritti come quelli civili e politici ma anche per l’erogazione delle prestazioni sociali, per chiedere la carta d’identità, la patente di guida italiana e quindi anche la cittadinanza italiana.
Gli anni di residenza necessari per la cittadinanza italiana sono diversificati a seconda dei requisiti soggettivi:
Gli anni di residenza minimi per la cittadinanza variano a seconda dei casi:
La regola generale è di 10 anni di residenza per i cittadini extracomunitari (art. 9 lett. f)
4 anni di residenza per i cittadini dell’Unione europea (art. 9 lett. d)
5 anni di residenza per gli apolidi (art. 9 lett. e) e i rifugiati politici (art. 16 c. 2)
5 anni di residenza per gli stranieri maggiorenni adottati da cittadini italiani (art. 9 lett. b)
3 anni di residenza per gli ascendenti in linea retta di cittadini italiani e per gli stranieri nati in Italia i quali non abbiano ottenuto, o potuto ottenere, il riconoscimento della cittadinanza presso il comune di residenza (art. 9 lett. a)
5 anni di servizio, anche all’estero, alle dipendenze dello Stato (art. 9 lett. c).
Comprendiamo quindi l’importanza che anche gli stranieri possano correttamente effettuare l’iscrizione anagrafica nel comune dove effettivamente risiedono.
In particolare, per residenza facciamo riferimento al luogo dove un soggetto ha la dimora abituale e l’intenzione di stabilirsi in maniera stabile.
Anche gli stranieri devono quindi fare la domanda di iscrizione anagrafica al comune di residenza, ovvero la richiesta di iscrizione all’ufficio anagrafico di un comune italiano.
Grazie a questa domanda, il soggetto straniero viene inserito nell’anagrafe del comune e quindi risiede ufficialmente nel comune scelto, e quindi può anche chiedere il certificato di residenza ed accedere così a quel set di diritti e di bonus ai quali avevamo accennato.
I discendenti di avi italiani per la cittadinanza per discendenza
Anche i discendenti di avi italiani hanno diritto a richiedere il riconoscimento della cittadinanza jure sanguinis al Comune di residenza od al consolato di competenza.
Nella direttiva approvata con Determina n. 40/2020 è prevista una procedura in cui l’ufficiale di Stato Civile verifica l’idoneità documentale della domanda cittadinanza jure sanguinis affinché il richiedente possa proporre l’iscrizione anagrafica.
Come chiedere l’iscrizione anagrafica per soggetti stranieri?
Stranieri: il Modulo per l’iscrizione anagrafica
L’iscrizione anagrafica va richiesta attraverso la compilazione di un modulo che viene richiesto al comune al quale si intende chiedere l’iscrizione.
Il modulo di iscrizione anagrafica, compilato, va consegnato al comune a mano oppure attraverso altri mezzi istituzionali messi a disposizione dal comune (per, invio online, via telematica, fax ecc.).
Insieme al modulo va presentata anche la copia del documento di identità del richiedente nonché delle eventuali persone che insieme a lui effettuano la iscrizione anagrafica nell’abitazione.
Documenti necessari per l’iscrizione anagrafica
Non è valido, ai fini dell’iscrizione anagrafica, il passaporto che è scaduto. Il passaporto o documento equivalente che viene presentato ai fini dell’iscrizione anagrafica deve essere infatti in corso di validità.
Alla stregua non è richiesto necessariamente il passaporto per procedere all’iscrizione anagrafica, ben potendo usare il soggetto richiedente anche un altro documento di identità.
Se il soggetto è straniero deve anche indicare il rapporto di parentela con gli altri soggetti della sua famiglia ed allegare tutti i documenti richiesti, con traduzione legalizzata dei documenti stessi.
Fatta la domanda di iscrizione anagrafica che abbia richiesto il permesso soggiorno di asilo o che sia in possesso della ricevuta della presentazione della domanda di protezione internazionale con fotografia, è possibile con questi documenti ottenere l’iscrizione anagrafica al comune scelto.
Non è invece valido l’attestato nominativo per i richiedenti asilo che siano trattenuti ad un centro di rimpatrio.
Gli altri documenti che bisogna presentare per l’iscrizione anagrafica sono:
• copia del titolo di soggiorno valido, se il soggetto è in possesso;
• se il titolo posseduto è un titolo di soggiorno in corso di rinnovo va allegato alla domanda assieme alla ricevuta di rinnovo;
• se il soggetto sta aspettando il permesso di soggiorno deve allegare alla domanda di iscrizione anagrafica la ricevuta rilasciata dagli uffici immigrazione;
• Il soggetto figlio di cittadini stranieri che siano soggiornanti regolarmente sul territorio italiano non deve essere in possesso del permesso di soggiorno per chiedere l’iscrizione anagrafica, come ha chiarito il Ministero dell’Interno.
• La registrazione del contratto di locazione dell’immobile presso il quale il richiedente vuole fissare la iscrizione anagrafica non è condizione per l’iscrizione anagrafica.
Oltre a ciò, il richiedente deve anche rinnovare la dichiarazione di dimora abituale al comune di residenza entro 60 giorni da quando chiede il rinnovo del permesso di soggiorno.
I Comuni, si ricorda, hanno anche facoltà di effettuare un controllo sulle condizioni igieniche e sanitarie dell’immobile che è destinato ad accogliere il richiedente l’iscrizione anagrafica.
Termini per l’iscrizione anagrafica
Il Comune deve procedere all’iscrizione anagrafica del soggetto richiedente entro due giorni dalla richiesta. Nei 45 giorni seguenti effettua gli eventuali controlli igienici sanitari sull’immobile.
La cancellazione dall’iscrizione anagrafica
I Comuni procedono, nei casi stabiliti dalla legge, alla cancellazione dei soggetti dai registri anagrafici (che provoca il nefasto “buco di residenza” ostativo alla cittadinanza italiana) nei casi indicati:
• morte del soggetto;
• emigrazione in altro Comune (in questo caso il soggetto deve effettuare una nuova dichiarazione di residenza da presentare entro 20 giorni dal trasferimento);
• emigrazione all’estero (spetta al soggetto comunicare la nuova residenza estera);
• irreperibilità al censimento;
• mancato rinnovo della dichiarazione di dimora abituale da parte di soggetti che arrivano da Paesi terzi.
Richiesta di iscrizione anagrafica per soggetti da Paesi UE
I soggetti cittadini di Paesi membri dell’UE ed i loro familiari possono soggiornare in Italia senza titoli per massimo 3 mesi senza formalità, ma devono avere un documento di identità valido per l’espatrio. Trascorsi i 3 mesi, anche questi cittadini devono effettuare l’iscrizione anagrafica.
Guida a cura dello Studio Legale
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