Crisi politica, che fine farà la riforma sulla cittadinanza?
La riforma della cittadinanza contenuta nel Ddl 2092 attualmente è ferma in Senato complice il referendum e la successiva crisi politica. Ma i proponenti non mollano
Con la scena politica italiana completamente assorbita negli ultimi mesi dalla campagna referendaria e il governo Renzi che nella serata del 7 dicembre ha concluso la sua avventura, anche temi essenziali come la riforma della legge sulla cittadinanza sono passati in secondo piano, ma qualcosa comunque ancora si muove.
Il 6 dicembre infatti la Commissione Affari Costituzionali si è riunita a Palazzo Madama per domani pomeriggio per esaminare il Ddl 2092 e le disposizioni in materia di cittadinanza, materia sostanzialmente ferma da aprile.
Solo una ripresa parziale però perché il 7 dicembre in Senato è cominciata la sessione dedicata al Bilancio che sostanzialmente blocca tutti i disegni di legge che hanno possibili ricadute finanziarie. E visto che per la riforma della cittadinanza italiana è stato chiesto e ottenuto un parere della Commissione Bilancio. Con un sì condizionato al fatto che non pesi tropo sulle casse dello Stato, significa comunque un congelamento almeno fino a quando Palazzo Madama non licenzierà il ddl di Bilancio.
La relatrice del Ddl sulla cittadinanza, Doris Lo Moro (Pd) si è detta ottimista anche sulle tempistiche, intervistata dal sito Stranieriinitalia, ma in realtà tutti dovranno attendere i nuovi scenari politici che si proporranno dopo l’eventuale formazione di un nuovo governo. In effetti il tempo per approvare la riforma c’è stato tutto nei mesi scorsi e invece adesso il rischio di un nuovo rinvio, anche solo di qualche mese, è assolutamente concreto.
Rete G2 Seconde Generazioni e la campagna #Italianisenzavoto
Chi spinge per la riforma comunque non si ferma. Nel weekend del 10 e 11 dicembre infatti partirà su Facebook la campagna #Italianisenzavoto che raccoglie trasversalmente anche quei figli di stranieri che il diritto al voto come nuovi italiani già ce l’hanno.
Il loro unico interesse è quello di tenere desta l’attenzione sulla riforma affinché non si areni ancora una volta e per questo stanno scrivendo in massa ai senatori italiani. Come ha confermato Mohamed Tailmoun, tra i fondatori della Rete G2 Seconde Generazioni, a Stranieriinitalia.it, “il Senato è ancora nel pieno delle sue funzioni e noi italiani con il permesso di soggiorno abbiamo fame di riforme che impattino sulla nostra vita quotidiana e quella della cittadinanza la cambierebbe davvero. La riforma sia tra le priorità di un eventuale governo di scopo. I numeri per approvarla c’erano prima del referendum e ci sono ancora”.
Salve mia figlia è nata qui in Italia,dato che la camera ha approvato la legge della cittadinanza ius soli e deve solo essere approvato dal senato la mia domanda è … quando ci sarà questa commissione per l’approvazione di questa legge