Lavoratori stagionali extracomunitari, la riforma dei flussi d’ingresso

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Riforma del lavoro stagionale stranieri

E’ stato approvato definitivamente il nuovo decreto legislativo che, attuando una direttiva europea, disciplina le nuove condizioni di ingresso e di soggiorno in Italia per i lavoratori che provengano da Paesi esteri e siano intenzionati di effettuare un lavoro stagionale.

Grazie alla nuova disciplina, si potrà permettere una rapida circolazione dei lavoratori stagionali, a vantaggio dei datori di lavoro, ma anche a tutela dei lavoratori stessi, che non potranno subire abusi o dilatamento dei termini del contratto.

Prima di ciò, infatti, avveniva spesso che i lavoratori stagionali fossero impiegati anche per lavori annuali, a discapito della loro retribuzione e dei loro diritti.

Approfondimento : decreto flussi stagionali 2018

Settori specifici del lavoro stagionale straniero : agricoltura e turistico/alberghiero

La prima modificazione della legge precedente che ci interessa analizzare è quella che prevede la possibilità di impiego dei lavoratori stranieri stagionali solamente in un certo campo: quello agricolo e quello turistico e alberghiero.

lavoro stagionale straniero

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La prima semplificazione riguarda il rilascio dei permessi di soggiorno pluriennali per rimanere sul territorio. Lo straniero intenzionato a venire in Italia per svolgere un lavoro stagionale che dimostri di essere già stato per lo stesso motivo nel nostro Paese almeno una volta (e non più due anni, come nella norma precedente) nei cinque anni prima, può ottenere più facilmente un permesso pluriennale.

Inoltre il lavoratore stagionale che per almeno 3 mesi abbia lavorato regolarmente in Italia potrà convertire il permesso di soggiorno in lavoro stagionale in permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

Ulteriori tutele sono previste per i lavoratori stagionali stranieri che si rechino in Italia con alloggio e vitto presso il datore di lavoro. Quest’ultimo deve obbligatoriamente fornire documentazione dell’esistenza dell’alloggio, dell’idoneità abitativa dell’alloggio, e inoltre il canone non potrà essere sottratto alla retribuzione del lavoratore.

La revoca o il rifiuto : le conseguenze

Sempre secondo le nuove norme della disciplina di legge, sono elencati anche alcuni casi in cui può essere revocato o rifiutato il nulla osta al lavoro stagionale a causa di comportamenti del datore di lavoro.

Tale permesso può essere revocato per esempio se il datore di lavoro abbia effettuato licenziamenti nei dodici mesi precedenti allo scopo di “liberare un posto” per assumere un lavoratore stagionale.

In tutti i casi in cui è prevista la revoca del nulla osta o del permesso del soggiorno in capo al lavoratore per responsabilità del datore di lavoro, il lavoratore stagionale viene tutelato: è previsto il versamento di un’indennità che viene calcolata sulla base delle retribuzioni dovute secondo il Contratto Collettivo Nazionale, per tutti i mesi in cui, secondo il contratto, il lavoratore avrebbe dovuto lavorare in Italia.

Approfondimento : Riforma lavoro stagionale extracomunitari

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    Avv. Angelo Massaro
    Avvocato esperto in problematiche dell'immigrazione e diritto di cittadinanza

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