Riforma della cittadinanza, le posizioni dei partiti in Senato
Cominciata in senato la discussione sul disegno di legge per la riforma della cittadinanza italiana. Lega Nord e Forza Italia presentano pregiudiziali, il Movimento 5 Stelle di asterrà dal voto
Martedì scorso, rispettando il crono programma deciso negli ultimi tempi, finalmente in senato è cominciata la discussione sul Disegno di legge per la riforma della cittadinanza già approvato dalla Camera dei deputati e come previsto si è cominciato dalle questioni pregiudiziali presentate da diversi schieramenti a cominciare dalla Lega Nord e da Forza Italia.
Il primo ad avanzare la pregiudiziale è stato Roberto Calderoli (Lega Nord), secondo il quale i tragici attentati terroristici di Parigi abbiano prodotto l’esigenza di un ripensamento a livello internazionale degli accordi sulla gestione dei flussi migratori, anche relativamente all’applicazione del Trattato di Schengen. La norma quindi dovrebbe essere modificata tenendo conto anche dell’attuale contesto storico e delle esigenze di sicurezza dei cittadini, tanto che alcune norme dovrebbero essere riconsiderate in toto.
Invece con i disegni di legge in discussione si propone una estensione eccessiva delle modalità di acquisto della cittadinanza secondo il principio dello ‘ius soli’. E secondo Calderoli questa rischia di essere una modifica alla legge che mina l’identità culturale del Paese solo per ragioni elettorali.
Altra pregiudiziale è arrivata da Lucio Malan, ex leghista oggi in Forza Italia. Secondo lui le nuove disposizioni potrebbero determinare disparità di trattamento nei confronti degli stranieri nati in Italia che abbiano già più di 20 anni nel momento dell’entrata in vigore e ai quali applicherebbe la normativa vigente perché potrebbero acquisire la cittadinanza soltanto tramite dichiarazione di volontà espressa.
E la nuova fattispecie di acquisto della cittadinanza per nascita non potrebbe essere applicata ai cittadini europei, perché solo i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione possono essere titolari di permesso di soggiorno dell’Unione europea per soggiornanti di lungo periodo. Inoltre potrebbero richiedere la cittadinanza italiana a favore dei figli minori che abbiano concluso un ciclo di istruzione o formazione professionale, anche quei genitori provenienti da Paesi extraeuropei non interessati a rimanere in Italia.
Prudente anche Maurizio Gasparri (Forza Italia), perché spesso gli stranieri che hanno acquistato la cittadinanza in un Paese occidentale continuano ad adottare i propri modelli culturali.
Secondo il senatore Riccardo Mazzoni (Alleanza Liberalpopolare) occorre un effettivo processo di integrazione, ma la riforma non appare come un’estensione indiscriminata dell’acquisizione della cittadinanza perché sono previsti specifici requisiti per il riconoscimento, mentre Roberto Cociancich (Pd) frena sulle paure eccessive, perché non è stata accertata la connessione tra il fenomeno migratorio e quello del terrorismo e non sono condivisibili le preoccupazioni sulla tenuta del sistema sanitario e previdenziale italiano.
Come lui la pensa anche Loredana De Petris (Gruppo Misto-Sel) perché sembra irragionevole negare la cittadinanza a bambini già pienamente integrati, che condividono il patrimonio linguistico e culturale degli italiani.
Il Movimento 5 Stelle invece si asterrà, così come ha fatto alla Camera. Lo ha annunciato Vito Crimi, perché la riforma introduce una forma attenuata di ‘ius soli’, anche se è positiva l’introduzione di norme a vantaggio dei minori.
studio legale imperia, legale per cittadinanze
buongiorno
vorrei sapere i bambini nati in italia attualmente non residenti in italia (solo primi anni residenti in italia , studia al estero) da genitori extracomunitari,come posso chiedere la cittadinanza italiana