Servizio militare e la doppia cittadinanza

Cittadinanza italiana, il servizio militare non conta più ai fini della naturalizzazione

Fino al 2004 prestare il servizio di leva in Italia consentiva di ottenere la cittadinanza, ma da quando il militare non è più un obbligo è sparito anche il beneficio.

Fino al 2004 uno dei modi ammessi dalla legge per ottenere la cittadinanza italiana era quello di prestare servizio militare nel nostro Paese, ma dal 1° gennaio 2005 il servizio obbligatorio di leva è stato sospeso introducendo al contempo l’arruolamento volontario che sia nell’Esercito come nella Marina può essere annuale fino ai 25 anni e quadriennale fino ai 30 anni e avviene attraverso bando di arruolamento disposto dal Ministero della Difesa.

Questo cambio della legge quindi comporta alcuni cambiamenti importanti.

Intanto i cittadini italiani residenti all’estero non sono più obbligati a regolarizzare la loro posizione come coscritti presso le Rappresentanze consolari, tenute comunque ad aggiornare con continuità le liste di leva.

In più i nostri connazionali che vogliano far rientro in Italia per assolvere il servizio militare non godono comunque più dei benefici in precedenza previsti per il rimpatrio a spese dello Stato in caso di obbligo di leva.

Allo stesso modo negli ultimi anni molti Stati che avevano aderito alle Convenzioni internazionali che trattavano il tema della leva e prevedevano l’impossibilità di dover prestare il servizio militare in due nazioni diverse per chi fosse in possesso della doppia cittadinanza, sono venute meno visto che come l’Italia anche altri Paesi hanno introdotto la ferma volontaria e non obbligatoria.

Quindi rimangono valide soltanto per coloro che, residenti in Italia, desiderano regolarizzare la loro posizione nei confronti delle Forze Armate italiane in modo da non dover prestare il servizio militare nel secondo Paese di cui possiedano la cittadinanza.

Come si richiede la cittadinanza per servizio militare nella normativa in vigore

L’interessato deve rendere una dichiarazione preventiva all’ufficiale di stato civile e parallelamente presentare domanda alle competenti Autorità militari e attendere la relativa chiamata.

Si tratta di un acquisto della cittadinanza italiana per beneficio di legge da richiedere con i seguenti requisiti (Legge n. 91 del 5 febbraio 1992, articolo 4 comma 1):

“La cittadinanza italiana può essere concessa per beneficio di legge a determinate categorie di stranieri. Lo straniero o l’apolide del quale il padre o la madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado (nonni) sono stati cittadini italiani diviene cittadino: Se presta effettivo servizio militare per lo Stato italiano e dichiara preventivamente di voler acquistare la cittadinanza italiana”

L’acquisto della cittadinanza, concessa con decreto del Presidente della Repubblica, decorre dal giorno successivo alla data del congedo. Occorre una marca da bollo 16 euro e un versamento di 250 euro.

L’acquisizione per beneficio di legge non implica la perdita della cittadinanza straniera, quindi è ammissibile la doppia cittadinanza da parte dello Stato Italiano (diverso il discorso per lo Stato straniero che avrà regole particolari a seconda della Nazione).

Cittadinanza italiana per servizio militare in Italia : un caso concreto

Ma il caso della cittadinanza italiana “per militare” è stato sollevato in passato da un cittadino albanese che adesso ha 40 anni ma nel 1995 per un errore burocratico aveva prestato il servizio di leva in Italia.

cittadinanza italiana e servizio militare

Era sbarcato nel nostro Paese qualche anno prima con la famiglia, qui aveva frequentato la scuola e a 18 anni era anche stato chiamato alle armi nonostante non avesse la cittadinanza italiana.

Lo sbaglio venne accertato soltanto alla fine del suo anno di militare e in più gli venne notificato un foglio di via perché non aveva lavoro e non poteva ottenere il permesso di soggiorno.

Oggi l’uomo vive ancora in Albania mentre la famiglia è rimasta in Italia e così assistito da un paio di avvocati ha fatto richiesta di cittadinanza italiana senza però aver ottenuto nessuna risposta concreta.

Ecco perché ha poi depositato un ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

avvocato studio legale

About the Author

Sonia Paolin
Web Writer, articolista e scrittrice di cittadinanza italiana